SANTA TERESA DI RIVA – Una nuova farmacia a Santa Teresa di Riva? Non ci sarebbe la popolazione sufficiente. Botta e risposta tra il sindaco Alberto Morabito, che ha inoltrato all’Asp e all’ordine dei farmacisti la richiesta di parere per l’istituzione di una ulteriore sede farmaceutica nella zona di Barracca, e le titolari delle farmacie La Falce, le dottoresse Rossella e Maria, le quali sostengono che la popolazione residente è inferiore a quella necessaria per l’apertura di una quarta farmacia. Il sindaco di Santa Teresa replica a stretto giro, su nostra sollecitazione, sostenendo che la richiesta è partita su sollecitazione della Regione dopo la liberalizzazione delle sedi previsto dalla legge 27/2012. Le dottoresse La Falce, titolari della farmacia di via Francesco Crispi 515 e della farmacia Parisi di corso Regina Margherita 436, dopo avere letto la notizia sul nostro giornale, hanno scritto al sindaco,all’Asp 5 e all’Ordine dei farmacisti chiedendo che il sindaco annulli “il proprio provvedimento con il quale è stato chiesto il parere per l’istituzione della quarta farmacia in quanto contrario alla normativa vigente”. Secondo il decreto del 2002 che determina la pianta organica delle farmacie, a Santa Teresa di Riva ci sono due farmacie urbane e una rurale. Quest’ultima è stata istituita con lo stesso decreto ed è vacante, e riguarda il territorio delle frazioni Misserio e Fautarì. “Nelle more del conferimento della terza sede (rurale) – si legge nel decreto – è autorizzata l’apertura di un dispensario farmaceutico” al servizio delle due frazioni ed affidato al farmacista di Savoca, dottor Nunzio Toscano. L’altra farmacia urbana, invece, a Bucalo, era gestita dalla dottoressa Giuseppina Parisi (ora è titolare la figlia Maria). Tutto questo per dire che il territorio è saturo e non si può richiedere una quarta farmacia. Il sindaco Morabito – da noi interpellato – chiarisce che “non c’è alcuna volontà di danneggiare chicchessia e che l’amministrazione comunale ha agito in base ad una sollecitazione dell’assessorato regionale alla salute che fissava in trenta giorni la scelta per avere la possibilità di una ulteriore sede”. Ora si attendono i pareri dell’Asp e dell’Ordine per risolvere la questione che ha suscitato notevole interesse nella cittadinanza. (gi.pu.) 12/4/2012