SANTA TERESA DI RIVA – E’ stato depositato presso il Tribunale amministrativo regionale di Catania il ricorso contro l’elezione del Collegio dei revisori dei conti. Il papello è stato notificato al comune di Santa Teresa di Riva dal ricorrente, il dottor Domenico Donato, che chiede la sospensione della delibera del 15 febbraio del consiglio comunale con la quale è stata ratificata l’elezione del Collegio per il periodo 2012/2014 perché sarebbe stato violato il principio di imparzialità. Il Donato, dottore commercialista, 44 anni di Santa Teresadi Riva, aveva partecipato al bando per la selezione dei professionisti da eleggere. Contesta il metodo scelto per la elezione che viola le modalità disciplinate da una legge regionale, la 48/1991 nella quale è previsto che “i consigli comunali e provinciali eleggono, con voto limitato ad un componente, un collegio di revisori composto da tre membri”. Il consiglio comunale dopo un infuocato dibattito aveva deciso di effettuare tre votazioni, una per ogni membro da eleggere, nonostante l’opposizione del gruppo consiliare di Città Libera che poi non aveva partecipato al voto abbandonando l’aula per protesta. Il ricorrente, assistito dall’avv. Giorgio Trimarchi, poggia la sua tesi su una sentenza del 2006 dello stesso Tar “in cui viene statuito che ogni consigliere comunale ha diritto di eleggere un solo componente del collegio dei revisori”. Il sistema del voto limitato, aveva sostenuto il capogruppo di Città Libera Pippo Arpi nella fatidica seduta del 15 febbraio, è preordinato a garantire l’uguale peso specifico di ciascun membro del consiglio, indipendentemente dalla sua appartenenza allo schieramento di maggioranza o di minoranza. Il consiglio aveva deciso di accogliere la proposta del capogruppo di Fli, Roberto Moschella, scegliendo il collegio con tre distinte votazioni. Il ricorso è diretto contro gli eletti: Gianfranco Moschella, Giuseppina Cranabuci e Giuseppe Panteoro oltre che contro il comune ed il consiglio comunale. Quella seduta fu caratterizzata dalla dichiarazione del consigliere di “Sicilia Vera” Danilo Lo Giudice che si rifiutò di prendere parte alla votazione perché non accettava “scelte calate dall’alto e comunicate con i pizzini”. Una dichiarazione dalla quale avevano subito preso le distanze i rappresentanti di Udc e Fli. E fu proprio questo ad intrigare l’opinione pubblica in un clima già arroventato dalla campagna elettorale in corso per le amministrative del 6 e 7 maggio quando gli elettori di Santa Teresa sceglieranno sindaco e consiglieri col sistema maggioritario. (gi.pu.)