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sabato, Luglio 5, 2025
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Ventotto anni fa l’omicidio del giornalista Pippo Fava, premio Fiorrancio d’oro a S.Teresa nel 1977

Una piovosa serata di 28 anni fa, il 5 gennaio 1984, venne assassinato a Catania con cinque pallottole sparate alla nuca il giornalista e scrittore di Palazzolo Acreide (SR) , Giuseppe Fava. Non ci occuperemo della commemorazione di ieri a Catania con il presidio che ricorda il luogo dove Fava venne ucciso, né del perché venne ucciso. Né della sua vita o delle sue opere. Oggi lo vogliamo ricordare per un episodio che lo riguarda in quanto ospite di Santa Teresa di Riva per ritirare un premio. Ed anche per un ricordo personale.

Era la domenica del 22 maggio 1977 quando nello spiazzo dietro l’ex Atelana si celebrava la serata finale della VI “Festa di Primavera”, la presentazione di Miss Primavera (la studentessa Natalina Ravidà) e la consegna del premio “Fiorrancio d’Oro”, giunto alla seconda edizione, manifestazioni organizzate dalla Pro Loco presieduta da Vittorio Bruno ma nate dalla genialità di Liliana Jaria Trimarchi. Tra i premiati con il Fiorrancio d’oro, una spilla creata dai figli del gioielliere Sebastiano Di Mauro, ci fu in quell’ultima edizione del premio, lo scrittore Giuseppe Fava, allora 52enne. Fava ricevette il premio alla cultura per l’ultimo suo romanzo-denuncia “Prima che vi uccidano”, edito da Bompiani, dalle mani del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, on. Pancrazio De Pasquale, nel corso di una serata presentata dall’attore-cabarettista Renzino Barbera, e che vide, tra l’altro, anche la presenza delle sorelle Loretta e Daniela Goggi, che al termine del loro show, ricevettero il premio speciale della Pro Loco. Gazzetta del Sud diede grande risalto alla manifestazione ed al premio a Fava. La Sicilia, invece, liquidò la faccenda con un box di poche righe nella pagina regionale.

Il 1977 ebbe alcuni avvenimenti da ricordare. In quell’anno venne rubato il gonfalone ligneo nella chiesa dell’Annunziata a Forza D’Agrò e mai più ritrovato; il nuovo liceo scientifico di Santa Teresa di Riva venne intitolato all’ing. Carmelo Caminiti; la soprano Lucia Alibeti a 21 anni faceva il suo esordio al Festival di Spoleto. E nasceva anche Radio Libera 77.

Il secondo episodio che lega a Giuseppe Fava è personale. Dal 1980 al 1982 Pippo Fava era il direttore del “Giornale del Sud” un quotidiano che si stampava a Catania e, ovviamente, era un giornale “diverso”, di denuncia, ma soprattutto di lotta contro “I quattro cavalieri dell’apocalisse mafiosa”, come Fava intitolò il suo primo editoriale sul nuovo giornale. Durò poco, ma quel poco ha segnato una generazione di giornalisti catanesi. Il direttore Fava l’ho incontrato ai primi del 1981 nella redazione del Giornale del Sud dove c’ero andato con il compianto collega Pippo Monaco di Taormina che già collaborava con quella testata, oltre che con la Gazzetta del Sud. Proposi la mia collaborazione, il colloquio fu breve, volle vedere i pezzi che avevo portato, mi consigliò di dedicarmi alla cronaca ed alle inchieste sugli scempi che si consumavano nella “tua” riviera e di lasciare perdere recensioni e cultura. Consiglio che ho cercato di seguire con molta attenzione. Erano gli anni di Radio Libera 77. Due giorni dopo il Giornale del Sud stampava il primo articolo con la mia firma. Poi la proprietà del Giornale del Sud passò di mano e qualche mese dopo Fava venne licenziato. Ma non si fermò, cominciò l’avventura de “I Siciliani”, anche questo un giornale che denunciava i troppi misfatti nell’Isola.

Poi quei cinque colpi di pistola alle spalle fecero finire la vita terrena di quell’uomo, consegnandolo alla Storia.

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