Il presidente della provincia nella qualità di rappresentante esecutivo dell’Ato idrico, ha scritto ai deputati regionali messinesi per metterli al corrente dei rischi che Messina ed i comuni della fascia jonica potrebbero correre a breve, soprattutto nel periodo estivo. La Regione Siciliana ha previsto investimenti per 20 milioni di euro, coperti con i fondi Apq, per la realizzazione di opere ritenute necessarie per l’adduzione delle acque dell’Alcantara al sistema Ancipa, che fornisce diversi comuni delle province di Enna, Caltanissetta, e della Piana di Catania. Questo intervento ridurrà di 250 litri al secondo l’erogazione di circa 420 l/sec che Siciliacque garantisce alla nostra provincia. “La deviazione dell’acqua verso l’Ancipa – scrive Ricevuto ai deputati messinesi – può causare gravi danni al comune di Messina ed ai comuni della riviera ionica per mancanza di risorse idriche alternative e adeguate”. L’acquedotto dell’Alcantara al momento è interrotto nei pressi di Scaletta Zanclea a causa dei danni provocati dall’alluvione del 2009. E con le condizioni precarie dei Fiumefreddo, Messina rischia la sete. Su proposta dell’on. Giuseppe Buzzanca e dell’on. Nino Beninati della questione sarà investita l’Assemblea regionale. Nessun movimento, nessun sussulto, nessuna crociata da parte dei Comuni ionici e delle Unioni che appena qualche settimana fa si erano mobilitate per “salvare” dalla soppressione gli uffici dei giudici di pace di Santa Teresa di Riva ed Alì Terme. Una lettera dei sindaci e dei presidenti dell’Unione ai deputati regionali messinesi, tanto per non abbassare la guardia, ci starebbe bene.