Vittorio Sgarbi, ospit del Taormina Film Fest, ne ha approfittato per recarsi ieri pomeriggio a Savoca per visitare il museo dell’acciaio di Nino Ucchino ed il monumento dedicato a Chinnici, Falcone e Boresellino, “Luna crescente”, inaugurato sabato scorso dal prefetto di Messina Francesco Alecci. Ed ha parlato di mafia e antimafia. «La mafia in Sicilia non esiste più. Mi spiego: la Sicilia soffre del connubio mafia/antimafia, ha fornito il marchio d’origine, ma, dagli anni Ottanta, il ruolo dei pentiti l’ha resa meno forte, fino a sgretolarla. Insomma, la mafia non esiste più, rimane solo un rapporto affettivo nei suoi confronti. Ne è prova il fatto che il pubblico può parlarne anche in un simile contesto, così come può parlare liberamente di pizzo». «In Italia – prosegue – si è affermato il culto del costruire: negli ultimi anni, il nostro Paese è stato saccheggiato, è stata persino privato di opere dal valore storico, a vantaggio di costruzioni fatiscenti, definite contemporanee. Si è affermato il modello delle favelas brasiliane, suggestive pur essendo abusive, con uno stile orrendamente creativo». Sgarbi ha avuto parole di apprezzamento per l’iniziativa dell’amministrazione comunale di Savoca (ieri sera a riceverlo c’era l’assessore Antonella Savoca)e per le opere di Ucchino che punteggiano tutto il centro storico del borgo medievale della Valle d’Agrò.


