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giovedì, Novembre 6, 2025
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La protesta dei sindaci per il ritardo apertura ss 114

Sotto un vero diluvio di acqua, grandine, vento e foschia i sindaci della riviera jonica hanno protestato per il ritardo nei lavori di ripristino della viabilità sulla ss 114 che dal 16 aprile è interrotta a Capo Sant’Alessio al km.38, annunciando altre manifestazioni più “rumorose” a cominciare dall’impedire il passaggio del Giro d’Italia (15 maggio, tappa Messina – Etna) o del blocco della ferrovia oppure dell’autostrada. Non hanno avuto peli sulla lingua né i sindaci né i cittadini, gli imprenditori, i consiglieri provinciali, difronte ad una situazione di collasso delle attività produttive, di disagi e di impotenza, ed a fronte di una prospettiva di cinque mesi di stop per mettere in sicurezza il costone e ricostruire il muro crollato definitivamente l’altra notte sulla carreggiata nel tratto sotto osservazione. Avevano ragione i tecnici dell’Anas a non volere riaprire la strada, nonostante sembrasse non ci fosse un pericolo reale, invece la “natura” ha fatto il suo corso e la massa di fango che premeva, altrettanto. Le soluzioni per la messa in sicurezza nel più breve tempo possibile? Una è quella di aprire metà carreggiata con il senso unico alternato non prima di avere contenuto il fronte della frana (almeno cinquanta metri) con paletti profondi e paratie di acciaio che possano frenare gli eventuali massi che incombono. E vigilanza sulle 24 ore, per segnalare immediatamente il pericolo. A questo modo, mentre si procede con i lavori, la statale verrebbe parzialmente aperta e si eviterebbe di affondare l’economia della riviera, già penalizzata da uno stato di crisi pronfondo. L’altra è quella di realizzare una sorta di by pass sfruttando la strada della lottizzazione del Sant’Alessio Village che l’Anas dovrebbe mettere in sicurezza nella parte finale che incrocia la strada provinciale 16 per Forza D’Agrò. Il sindaco di Sant’Alessio ha riferito di un sopralluogo dei tecnici Anas che hanno scartato la proposta per i costi visto che bisogna mettere in sicurezza gli ultimi trecento metri. “Se questo è il problema, sarà la Provincia a farsi carico della spesa”, parola del presidente Nanni Ricevuto, che, manco a dirlo si è beccato gli applausi scroscianti e liberatori di una platea parecchio preoccupata e tantissimo arrabbiata per come stanno andando le cose.

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