Roccalumera – I consiglieri di minoranza, con una nota inviata al presidente del consiglio, arch. Antonio Garufi, hanno chiesto l’istituzione di una commissione comunale d’indagine sul depuratore consortile, ridotto ormai a mal partito, e l’inserimento dell’argomento all’ordine del giorno del consiglio comunale, già convocato per il 23 luglio. Quella del depuratore consortile è diventata una vera piaga per il paese e per i roccalumeresi, considerato che d’estate entra frequentemente in tilt causando danni alla condotta, con liquami sparsi per le vie Amerigo Vespucci e Cristoforo Colombo e con un fetore insopportabile lungo tutta la zona circoscritta all’uscita del casello autostradale. Adesso i consiglieri comunali hanno detto basta ed hanno sollecitato il sindaco Gianni Miasi ad attivare tutte le procedure necessarie per risolvere questo disgustoso problema. Da tempo è stato sbandierato dagli amministratori comunali che sono stati stanziati dalla Regione Siciliana un milione e trecentomila euro per rifare l’impianto consortile, che interessa lo smaltimento dei liquami di Roccalumera, Pagliara e Furci Siculo. La commissione comunale d’indagine, per come prospettata dai consiglieri Natia Basile, Elio Cisca, Andrea Vadalà, Marco Maccarrone, Carmelo Spadaro e Giuseppe Campagna, dovrebbe lavorare per capire la causa dei ritardi relativi al finanziamento regionale mirato alla ristrutturazione e ampliamento del depuratore. Anche perché non è possibile che ogni estate, non appena l’impianto centrale entra in tilt, a patirne le conseguenza debba essere il comune di Roccalumera, sul cui territorio scorre la tubazione che collega il depuratore alla condotta sottomarina. Nella nota presentata dai consiglieri di minoranza è stato evidenziato che “nella mattinata del 6 luglio scorso in via Amerigo Vespucci si è verificato uno sversamento imponente di reflui fognari che hanno invaso la sede stradale, interessando peraltro anche la via Cristoforo Colombo e che il predetto sversamento ha prodotto odori nauseabondi che hanno ammorbato l’intera zona con gravi conseguenze di ordine igienico sanitario. Simili inconvenienti si sono registrati con periodicità negli ultimi anni, soprattutto nel periodo estivo, esponendo l’intera comunità a magre figure nei confronti dei vacanzieri che hanno preferito il nostro comune per le loro vacanze”. Alla luce di tutto questo, sostengono Basile, Cisca, Vadalà, Maccarrone, Spadaro e Campagna, è giunto il momento di accertare le cause che “hanno prodotto un notevole ritardo nell’attivazione del finanziamento regionale relativo alla ristrutturazione e ampliamento del depuratore intercomunale e delle stazioni di sollevamento”. E ciò si può fare istituendo una commissione comunale d’indagine. Si saprà venerdi prossimo se si continuerà a segnare il passo o se il comune, con decisione e fermezza, darà incarico a degli esperti per “studiare” e risolvere il delicato problema.